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Una settimana con gli Alles

Ciao a tutti ragas.. Come andiamo?! I giorni qua passano davvero alla svelta! Tra una cosa e l’altra non sento piu’ il tempo che scorre. Mesi mi sembrano settimane, settimane mi sembrano pochi giorni e giornate mi sembrano ore: senza accorgemene, sono quasi andati questi 9 mesi che fino ad una anno fa me li immaginavo interminabili e paragonabili ad una vita!

In ogni modo la settimana scorsa come avevo citato nell’ultimo articolo gli Alles mi sono venuti a trovare qua a San Diego. E’ stata una settimana davvero piacevole quella che ho trascorso con loro, anche se sono sicuro di non aver comunque assecondato leaspettative che si erano fatti della California. Secondo me, come io avevo fatto prima di venire qui, si erano fatti dei mega viaggioni del tipo socievoli biondone tutte curve sulla spiaggia, Party esagerati in ville tipo American Party, neri incazzati dai collanoni enormi che salgano sul bus con la radio sulla spalla con il cappellino alla Giovanotti o roba del genere ma non e’ proprio cosi’ che si presenta “the nicest state od USA”.

Ovviamente, tutto dipende da quali sono le tue aspettative ma i castelli di sabbia troppo alti normalmente vengono giu’ facilmente. In ogni modo, secondo me, tutto sommato e’ stata una gran bella esperienza.

I primi cinque giorni sono stati prevalentemente dedicati allo shopping girando per outlet in lungo ed in largo per tutta San Diego, mentre gli ultimi due giorni li abbiamo dedicati a girare in macchina.. e con che macchina. Finalmente ho avuto la possibilita’ di stare sopra una Mustang: che roba!!!

A san Diego come poi penso in tutti gli Stati Uniti la macchina e prossoche’ necessaria. Se devi basare i tuoi piani sui trasporti pubblici non ti passa proprio niente. In quei due ultimi giorni ho davvero realizzato quanto grande fosse la differenza. In una giornata con la macchina, fai piu’ cose che in cinque con il bus. Per Chicago vedro’ di trovare una soluzione se sara’ possibile per esempio comprare una macchina usata ed in fine rivenderla una volta finita l’esperienza.

In ogni modo ecco qua alcune foto di questa settimana trascorsa con gli Alles:

byez and see ya soon!!

Las Vegas..con noi, i casino si sono guadagnati 380$!!!

Ciao a tutti ragazzuoli e ragazzuole.. come andiamo?! Io, come al solito, tutto alla grande ed ormai mi tocca contare alla rovescia il tempo ormai rimasto.

Ed ecco finalmente che il caro Francesco Meli si e’ finalmente deciso di raccontare qualcosa per quanto riguarda il viaggetto a Las Vegas. Mi ero ripromesso, quando ero ancora la, di scrivere qualcosa subito dopo essere tornato a casa, per ricordare e quindi raccontarvi la maggior parte delle cose che erano accadute, ma come poteva essere prevedibile non ho mantenuto la parola mettendomi a scrivere qualcosa solo adesso (quasi due settimane dopo).

Tutto e’ cominciato un giorno durante la pausa pranzo dove mi e’ venuta la brillante idea di visitare Las Vegas, essendo davvero eccitato per quanto riguarda il gioco d’azzardo, quindi super gasato e convinto, mi sono deciso e ho chiesto ai ragazzi con cui passo i venerdi’ sera a giocando a poker, se a loro sarebbe piaciuto venire. Alla fine, di cinque persone, solo Bedo ha deciso di venire con me, quindi ora il problema era di trovare altre due persone con le quali dividere eventuali prezzi di macchina, hotel e quant’altro.

Appena arrivato a casa, ho chiesto alla mia rommate Elif se volesse venire con noi e lei super eccitata dal mio invito, ha subito considerato positivamente l’idea di venire e si e’ subito presa il compito di trovare la quarta persona, sospendendomi dall’incarico “trovare il minimo numero di persone per partire”.

Quindi alla fine i compagni di viaggio erano Bedo (Turco), Elif (Germano-Turca) e la compagna di classe di Elif, Patricia (Germano-Svizzera).

Dopo esserci trovati il Old Town, e quindi aver fatto colazione insieme in Starbucks, ci siamo recati al noleggio auto verso le otto di mattina, per dover poi aspettare una simpaticissima ora e mezza dovendo aspettare che i meccanici ci cambiassero i pneumatici e ci lavassero la macchina: che servizio eh?!?!.

Essendo la maggior parte del tragitto deserto (280 miglia su 339 ossia 450 Km su 546), abbiamo deciso di impiegare il nostro preziosissimo tempo dormendo. Per quell’unica ora che sono rimasto sveglio, ho scoperto che Bedo e’ una di quelle persone che si distinguono parecchio per il modo di pensare. Abbiamo cominciato a parlare di filosofia e abbiamo concluso discutendo delle trasformazioni culturali causate dalla globalizzazione. Dimmi tu se non era meglio trattare qualcosa piu’ leggero. In ogni modo e’ stato un viaggio tutt’altro che noioso.

Arrivati in DownTown, abbiamo passato quella buona mezzoretta cercando l’hotel Plaza. Le abbiamo provate tutte: abbiamo addirittura provato a cercare un McDonald con la connessione wireless, ma ovviamente in Nevada le connessioni devono essere tutte a pagamento. Quindi dopo aver chiesto piu’ o meno a 2500 persone l’ubicazione dell’hotel senza sucesso, abbiamo trovato la 2501° che ci ha saputo spiegare la strada.

Siamo arrivati all’hotel e mi sono stupito di quanto la nostra decisione di scegliere l’hotel Plaza fosse stata azzeccata: eravamo esattamente di fronte a Fremont Street, che e’ la via principale in DownTown dove si concentrano dozzine e dozzine di Casino.

Dopo essere entrati ed aver pagato il conto dell’hotel, ci siamo recati alla camera per darci una rinfrescata,  dopodiche’ siamo scesi per dare un’occhiata dove eravamo finiti.

Bedo e’ stato il primo a giocare, vicendo 20$ a BlackJack. Io sono stato il primo ad uscire dal Casino data la “security” che mi pressava essendo minorenne: Per chi non lo sapesse, a Las Vegas puoi giocare se hai 21 anni. Questo mi ha piuttosto demoralizzato, considerando che erano solo i primi 10 minuti che giravo per le strade di Las Vegas.

La cosa che mi fa frullare le balle e che io potrei tranquillamente giocare d’azzardo negli USA. Questo e’ legale al 100% per gli over 18, ma in Las Vegas tutto e’ differente. Considerando che ci sono tante belle ragazzine in costume che servono alcoholici gratis ai giocatori e considerando che negli USA puoi bere solo se sei maggiorenne ossia se hai 21 anni, e’ vientata l’entrata nel casino da parte del minorenne. Quindi, diciamo che io non sarei potuto entrare per il gioco, ma per il bere.

In ogni modo, dopo aver aspettato Bedo fuori dal casino per una decina di minuti abbiamo deciso di salire in camera, cambiarci e quindi andare a mangiare da qualche parte in DownTown. Io per apparire un attimino piu’ vecchio, mi sono vestito jeans & camicia e ho provato a tirarmi via il piercing senza successo essendo impossbile da svitare. Abbiamo fatto un giro in Fremont Street, essendo pieno di Casino che servono buffet a prezzi super ragionevoli date le ovvie scarse entrate di denaro giornaliere…Dopo aver finito di mangiare, ci siamo presi su, carichi e belli gasati, per giocare d’azzardo fino all’alba.

Io ho giocato la prima volta rosso-nero roulette: 50% vinci 50% perdi, raddoppia la puntata finche’ non vinci.. facile no?!? se hai tanti tanti soldi e tempo da sprecare puoi svagilare un casino. In ogni modo io non ho tanti tanti soldi quindi non svaligio un bel niente, cominciando la mia puntata con 20$ sul ROSSO.

Prima di me, Elif e Patricia avevano perso 10$ a testa sul ROSSO: dovevo assolutamente vendicarle!

Ok, lancio della pallina da parte del croupier e via con la tensione che piano piano sale, mentre la velocita’ della pallina piano piano scede. Il momento si extasy del giocatore d’azzardo e’ assolutamente il momento in cui la pallina comincia a rimbalzare sui bordi tra un numero e l’altro. In ogni modo, prima uscita: NERO. Ok quindi, senza pensarci due volte, ho puntato 40$: ROSSO. Quindi dopo una estenuante attensa di 40 secondi convinto e preoccupato di aver perso 60$ dopo due minuti, ecco che la pallina si ferma sul colore tanto atteso: ROSSO. Ok, Francesco ha incassato i suoi primi 20$ a Las Vegas, anzi 25$ … yeah!!! Il croupier mi lascia una chip da 5$ extra per sbaglio. Questa me la sono tenuta come porta fortuna e ricordo di Las Vegas: Chip da 5$ dal Casino “Welcome to the Fremont”.

Dopodiche’ ci siamo continuati a spostare di casino in casino giocando e per quanto riguarda il sottoscritto, ho continuato a giocare sulla roulette non avendo nessun tipo di problema d’eta’.

Arrivata la mezzanotte la situazione generale era questa:

Il Californiano:    +40$

Bedo:                 +30$

Elif:                     +0

Patricia:              -50$

_______________

Casino:               -20$

Quindi dopo un paio di puntate e lo spettacolare show di mezzanotte, abbiamo deciso di andare un po’ sulla “the Strip”, che sarebbe la strada principale dove si affacciano tutti gli hotel piu’ spettacolari e costosi di Las Vegas. Patricia ha voluto salire in camera a dormire, essendo piuttosto demoralizzata dalle sue giocate fin’ora non troppo azzeccate.

Il primo Casino in qui ci siamo fermati e’ lo stiloso Paris. Uno degli ultimi costruiti in Las Vegas ed uno dei piu’ bizzarri ed originali. Quando entri dentro, ti sembra di essere lungo le strade parigine e questo e’ cosi’ reale che ho realizzato dopo una decina di minuti che eravamo dentro un casino e non all’aria aperta. Dopo aver percorso questo finto viale, arrivi in una sorta di piazza centrale dove si svilluppa il casino. La trovata di far sembrare il tutto all’aperto e’ geniale: il giocatore d’azzardo continua a giocare senza rendersi conto del tempo, avendo sempre l’impressione che sia pieno giorno.Qui, io e Bedo abbiamo guadagnato 10$ a testa e poi abbiamo cambiato casino passando al Caesars (Per la cronaca, abbiamo puntato sempre sul ROSSO).

La particolarita’ di quest’hotel e che e’ colossale. Quest’Hotel e’ in puro stile romanico, ricco di statue di marmo e gigantesche colonne. Qui non abbiamo giocato, ma in compenso abbiamo parlato con un paio di ragazzi per piu’ o meno un paio d’ore. Inizialmente, questi ragazzi erano stati attirati dalla mia rommate Elif che stava giocando alla slot mentre io e Bedo stavamo decidendo su cosa puntare alla roulette. Dopo aver visto cosa stava succedendo abbiamo raggiunto Elif per evitare che venisse importunata. Quindi una volta arrivati, dopo esserci presentati, abbiamo cominciato a parlare e parlare e parlare. Erano sicuramente ubriachi, come la maggior parte degli individui che trovi in un Casino a Las Vegas, ma erano davvero simpatici ed amichevoli. Questi, hanno provato, senza successo, ad invitarci ad un party con idromassaggio e quant’altro completamente gratis. Ovviamente Bedo ed Elif, se non fosse stato per me, sarebbero sicuramente andati con questi due completi sconosciuti, ma io che delle persone non mi fido troppo, li ho cortesemente ringraziati posticipando se era possibile al giorno dopo. Oh, magari ho perso la possibilita’ di divertirmi come un matto, ma per me il gioco non ne valeva la candela: non avevo la minima idea di chi fossero e da dove venissero. Siamo rimasti a parlare con questi due ragazzi fino alle 2 di notte dopodiche’ abbiamo deciso di tornare a casa, essendo tutto questo sufficiente per essere stato solo primo giorno.

Il giorno dopo sono stato il primo a svegliarmi e senza aspettare i ragazzi sono uscito a fare colazione avvertendo di chiamarmi una volta pronti per uscire insieme. Sono uscito dall’Hotel “Plaza” e quindi dopo aver fatto colazione in Starbucks sono andato un po’ in esplorazione.

Dopo aver guardato paccottiglia del tipo posacenere from Las Vegas, cappellini con la sfigatissima scritta “Texas Hold ‘em – Nevada” o la serie infinita di portachiavi portafortuna con una Chip attaccata in uno stupido negozietto, e’ finalmente arrivata la chiamata di Bedo per dirmi che erano pronti, quindi ritornato all’hotel.

Di mattina siamo rimasti in DownTown. Dopo aver accompagnato i ragazzi a fare colazione, io e Bedo siamo rimasti a giocare per un’oretta incassando 15$ a testa alla roulette, puntando i primi 5$ a testa sul ROSSO e poi la vincita, ossia 10$ a testa sul NERO, quadruplicando in nostri 5$.

Dopo questa breve giocata, abbiamo deciso di andare sulle montagne russe dell’hotel Stratosphere sulla “the strip”. Questo ci ha rubato praticamente tutto il pomeriggio, dovendoci sorbire una coda totale di piu’ o meno 3 ore per un paio di giri. Il primo, consisteva nel salire su un braccio meccanico, che dopo essersi sporto nel vuoto ha cominciato a girare ad una velocita’ piuttosto adrenalinica per piu’ o meno 5 minuti. Il secondo, consisteva nell’essere proiettati ad una velocita’ assurda (senza essere avvisati) verso l’alto, per poi scendere al doppio della velocita’ di gravita’ per un totale di 3 sali e scendi: sicuramente il migliore tra i due.

Arrivate le 7 di sera siamo andati a mangiare qualcosa in Burger King per poi tornare all’hotel. Ci siamo fatti la doccia, ci siamo cambiati e poi io e Bedo siamo andati per l’ennesima volta a giocare nel casino interno al nostro hotel, mentre le ragazze sono volute restare in camera per un paio d’orette essendo esauste.

Uno dei detti piu’ vecchi al mondo: “Finche’ stai vincendo, se puoi, esci dal gioco”: saggissime parole.

Situazione generale prima di giocare:

Il Californiano:    +65$

Bedo:                 +80$

Elif:                     -20$

Patricia:              -100$

_______________

Casino:               -35$

Bedo ha voluto cominciare a giocare a 21 ossia BlackJack: ha perso i primi 30$ dopo 10 minuti. Guardate, potrei anche dire che non sono stati spesi poi cosi male. La dealer era una tale pezza di gnocca, ovviamente “nuda”, che in qualche modo, non so come, ti anestetizza l’uscita di denaro dalle tasche.

dal BlackJack, siamo passati alla roulette e qui Bedo ha cambiato un cinquantone. Dopo aver perso la prima puntata, ho deciso di mettere 20 dei miei $ sullo stesso colore ovviamente vincendo. Ok, quindi do’ la mia chip fortunata a Bedo e salgo in camera per posare la videocamera ed andare al cesso. Prima di uscire annucio di aver vinto per l’ennesima volta, quindi Patricia mi dice di giocare per lei 20$ assumendosi ovviamente al 100% la responsabilita’ dell’esito della mia giocata. Ok, scendo raggiungendo Bedo e vedo che ha quasi perso tutto. Dopo un paio di puntate finisce le chips (si era scordato che c’era la mia vincita di 2o$ in mezzo, ma fa niente considerando che erano soldi caduti dal cielo). Bedo, prende un’altro cinquantone e lo punta sullo stesso colore: NERO. Il tabellone delle uscire, indicava che le ultime 7 uscire erano ROSSO: il NERO doveva uscire. Cosa esce?! ROSSO ancora, per l’8° volta! Quindi spaventato, ma nello stesso tempo piuttosto incazzato, Bedo tira fuori 100$ e potete immaginare dove li punta: NERO. Guardo la roulette sperando ovviamente in un NERO per Bedo. I soldi stavano diventando troppo grossi per essere le le 7.40 di sera. Avevamo ancora parecchio tempo da stare in Las Vegas e possono essere 10 i secondi sufficienti per perdere una bella somma. 9° uscita: ROSSO. Quindi Bedo, sbiancato, quasi morto, prende 2 centoni e li mette sul tavolo e li punta sul NERO. Quindi, essendo per me troppo stressante rimanere li, mi allontano guardando il cartellone delle uscite. Dopo un minuto vedo Bedo che si avvicina e mi dice “Man, I lost everything..”, e successivamente il 10° rosso che viene messo a schermo sul tabellone dei risultati.

Lo accompagno fuori per prendere una boccata d’aria e dopo essersi fumato tre sigarette, si consola dicendo “This is the risk of the gambler. You should know before play that you can lose everything. You should be ready..”. Dopo una mezzoretta, mi ricordo di aver i soldi di Patricia quindi chiedo a Bedo se gli scoccia giocare a gratis  e quindi andiamo nel primo casino piu’ vicino.

Bedo decide di giocare al suo modo, uscendone vincente con 10$ in piu’. Poi essendo io quello che doveva giocare per Patricia, lancio la mia chip fortunata che dice NERO. Punto tutto sul nero: raddoppio. Ora ci troviamo con 40$ in piu’ da portare a Patricia. Facciamo per uscire dal casino, ma poi cambio idea e penso sia meglio puntare il tutto per tutto l’ultima volta. Se perdiamo sono -60$ (-20$ effettivi per lei), che in definitiva e’ quello che si aspetta, se vinciamo le portiamo indietro 120$ e questo coprirebbe tutte le sue perdite.

Ok, lancio la mia chip fortunata: la chip dice NERO. insieme ai suoi 60$ dollari, decido di metterne altri 20 miei. La roulette dice NERO. Quanto e’ crudele il destino. da 20$ ne abbiamo fatti fruttare 120$ e dal punta e raddoppia di Bedo per vincerne 20 ne ha persi 400.

Quindi dopo aver fatto quasi svenire Patricia dandole indietro i suoi 120$, siamo andati sulla “the strip” per visitare altri lussuosi casino.

Abbiamo visitato il “Luxor”, caratterizzata dalla forma a piramite e dallo stile egiziano all’interno del casino. Qui ho deciso di puntare il tutto per tutto (ossia tutto quello che avevo vinto fin’ora) sul ROSSO. Ovviamente, come poteva essere prevedibile ho perso tutto, andando a profitto zero. Per consolarmi, Elif mi ha preso un martini bianco, benvendo cosi’ la prima bevanda alcoholica in una locale pubblico negli USA.. Nice!!!

Quindi, dal “Luxor” siamo passati all’ “Excalibur”, famoso Hotel & Casino per avere le sembianze di un castello fatto di lego. Qui, Patricia ha perso 20$ alla roulette. Verso le 3 di notte abbiamo deciso di tornare a casa e questa e’ stata la situazione generale:

Il Californiano:    +0$

Bedo:                 -350$

Elif:                     -20$

Patricia:              -10$

_______________

Casino:               +380$

Il giorno dopo ci siamo alzati, quindi siamo andati a pranzare e dopo aver gironzolato un po’ di qua e di la’ a comprare ricordini per i famigliari ci siamo recati verso la macchina per tornare a casa.

Una delle cose sicuramente piu’ uniche di Las Vegas e che il tuo umore ha degli sbalzi allucinanti. Ti puoi sentire veramente felice con l’adrenalina a mille come ti puoi sentire davvero dimmerda con la voglia di ucciderti. E’ una di quelle citta’ dove apparentemente e’ sempre festa ed e’ questo che ti induce a giocare e riprovare e riprovare fino a perdere l’ultimo centesino che hai in tasca. L’attrazione e’ davvero forte, che tu lo voglia o no.

In definitiva e’ stata una vacanza davvero piacevole e se devo essere sincero non ho rimpianti, considerato che ero partito con l’idea di non spendere piu’ di 100$ per giocare ed in definitiva non ne ho spesi per nulla.

Ecco qui il video promesso ed alcune foto:

bye bye buddy (scusate per l’enorme ritardo)!

Un Weekend tra poker e montagne russe!

Ciao bella gente come andiamo?! Li il clima stà migliorando un po’, o c’è lo stesso freddo polare del primo Gennaio?! Qua il tempo, piano piano, si stà ristabilizzando sui 20 grandi costanti. Non se ne potevo più di quei miseri sei-sette gradi di mattina. Sembra che vi stia prendendo per il culo, ma è stato davvero insolito trascorrere l’inverno con un clima del genere e qua tutti quanti stavano impazzendo non avendo praticamente vestiti pesanti da poter mettere.

A parte il tempo, io da qua non posso fare molto, ma sappiate che faccio sempre il tifo per tutti quanti voi, sia studiosi che lavoratori (tenete botta!!!). In secondo luogo, mi piacerebbe invitare nuovamente tutti i lettori che normalmente non lasciano commenti a lasciarne, essendo consapevo che ci sono parecchi di voi che leggono abitualmente, ma mi contattano solo privatamente scrivendo cose stupende che mi piacerebbe farle leggere a tutti. Dai ragazzi, fatevi coraggio!!

In ogni modo, oggi è stata una giornata difficile. La mia cara “sorellina” Deborah, ha abbandonato casa Graves essendo il suo ultimo giorno, lasciandoci un po’ tutti quanti soli soletti. Era davvero un ragazza dolce e piena di senso dell’umorismo. Ci siamo promessi a vicenda di rivederci presto: Lei verrà presto a visitare l’Italia ed io prima o poi, appena troverò tempo e denaro per farlo andrò a visitare il Brasile. Spero davvero di avere, prima o poi, l’oppurtunità di farlo. In ogni modo in casa Graves tutto è destinato a cambiare e tra poco, a riempire la camera di Deborah, arriverrà una nuova ragazza Tedesca di origine Turca. In due settimane scopriremo chi è questa tanto nominata “Tedescurca”. .

A parte quest’ultima news non troppo entusiasmante, devo dire di aver passato un weekend piuttosto intenso ed attivo.

E’ da quache settimana che un Venerdi sera Si ed un Venerdì sera No, io ed il mio roomate, insieme ad altri 5 ragazzi ci troviamo a giocando a Poker – Texas Hold’em. Questo Venerdì sera, io e Tim abbiamo invitato i ragazzi a casa nostra per ricambiare tutta l’ospitalità ricevuta fino ad allora. A casa nostra e possibile trovare qualsiasi tipo di oggetto che può essere utilizzato per giocare a carte e/o a dadi quindi, prima che i ragazzi arrivassero, abbiamo sistemato a dovere il tavolo da gioco cercando di rendere l’ambiente il più professionale possibile. In ogni modo ogni Venerdì non gioco più di 10$ considerando che se perdo mi viene a costare come un biglietto del cinema e se vinco ho più verdoni da spendere per la settimana seguente senza sottolineare che in ogni modo mi diverto come un coglione.

Ovviamente questo Venerdì ho perso totalmente tutto il deca contro il frocio del mio roomade che mi ha stracciato alzando un all-In con 4 Queen, due Q sul tavolo e due Q in mano contro la mia paurosa scala 10, J, Q, K, A con 10 e A in mano. Essendo quasi sicuro di vincere ho ovviamente chiamato, perdendo! Vedremo il prossimo Venerdì come andrò a finire..

Siamo andati a letto alle 3 di notte sapendo che il giorno dopo dovevamo svegliarci alle sei di mattina dovendo andare con Derek a Los Angeles in “Six Flags Magic Mountain” che è una sorta di mega parco dei divertimenti prevalentemente per adulti con decine di tipi diversi  di motagne russe. Verso le sette di mattina, con un paio di macchine cariche di persone ci siamo avviati da Old Town verso LA arrivando un paio di ore dopo. Io sono stato caricato da Derek ed in macchina insieme a me c’erano Tim & Julia (una delle Brasiliane). Nell’altra macchina c’erano Marco, Max & Bedo che avevano deciso di unirsi a noi appena il giorno prima durante la serata poker.

Arrivati, ci siamo diretti verso l’entrata, abbiamo pagato l’ingresso giornaliero ridotto (30$), grazie a tre coupon che Max, Derek & Marco si erano portati da casa e siamo entrati verso le dieci e mezza di mattina. Abbiamo provato tutti i tipi di montagne russe presenti nel parco e verso la fine della giornata io, Tim & Bedo, abbiamo provato un’attrazione che ci è costata extra-money ma ne è sicuramente valsa la pena (in fondo all’articolo il video del “salto”).

Ecco qua alcune foto della seratina sul tavolo verde e qualche foto in Six Flags:

Ed ecco il video dell’attrazione che ci è costata extra-money: DIVE DEVIL!!

Fatemi sapere se il video vi è piaciuto.. Mi è costato diverse ore di lavoro.. (quelli del luna park mi hanno passato il video sotto un formato “exe”.. Giusto per chi ne capisce qualcosa, io ho Mac a cui gli “exe” non piacciono troppo..)

Per oggi è tutto.

A risentirci “preso” =)

Trip to Los Angeles!

Salve a tutti amanti di “Full immersion nel megalomanismo”. Come va?

Introduco subito dicendovi che oggi sono stato con le palle al frullo tutta la giornata e ciò non è stato per niente piacevole. Sono le 20.26 e ho appena finito di cenare da solo, non essendomi svegliato quando il mio caro “Roomie”, Timothy, mi ha provato a chiamare per andare a tavola. Ebbene sì, ho dormito tutto il pomeriggio essendo stata una di quelle giornate in cui ti svegli distrutto. Odio questo tipo di giornate in cui fai fatica a contrarre i muscoli del collo per tenere su la testa tanto sei stanco, non reagisci a nessun tipo di stimolo esterno non riuscendo in niente di quello che provi a fare e di conseguenza tratti le persone intorno a te da schifo per scaricarti dell’energia negativa che ti pervade.

In ogni modo ora parliamo di queste indimenticabili tre giornate trascorse in LA con Filepe (un ragazzo Brasiliano), Priscila (una delle Brasiliane nella mia scuola, che dovreste già tutti conoscere) e Moon (una ragazza Coreana) la roomate di Priscila.

Siamo partiti Venerdì 16 verso le 15.00 di pomeriggio, con una sfavillante “Kia” noleggiata di fianco a scuola. Abbiamo fatto un viaggio piuttosto stressante essendoci persi diverse volte grazie ad una cartina che poteva sembrare una mappa del tesore che trovi dentro le uova di pasqua tanto era poco dettagliata. Basta dire che il tempo previsto da “Google maps” era due ore e mezza e noi abbiamo battuto le stime con 4 ore e mezza di viaggio. Però ora, possiamo dire di essere orgogliosi di avere risparmiato 60$ giornalieri di noleggio GPS. Una volta arrivati a Los Angeles, abbiamo impiegato un’altra buona mezz’ora per trovare l’ostello “Banana bungalowus” prenotato tre giorni prima da Filipe per cinque persone.

Una volta entrati, dopo aver pagato una multa di 7$ per non esserci presentati in 5 ma in 4, abbiamo compilato un paio di moduli ed in fine ci hanno chiesto i passaporti. Passaporto?! Io non me l’ero portato il passaporto! Avevo chiesto a Deborah (già stata in LA il mese scorso) se era necessario portare passaporto o documenti tipo visto e quant’altro ma mi aveva risposto con una certa sicurezza che non era neccessario. Quindi, dopo aver ricevuto del cretino da tutti quanti, ho supplicato il responsabile di accettarmi comunque nell’ostello, non potendo dormire per la strada. Dopo una decina di minuti ha deciso di chiudere un occhio accettando la mia “student card”. Un’altra spiacevole notizia mi stava aspettano dietro l’angolo. “Boys and girls in different rooms guys! I’m sorry this is our rule..For you guys room number 111 and for you girls room number 89″. Io che non era mai stato prima in un’ostello, pensavo ci aspettasse una camera da condividere con altre persone che non conosciavamo ok, ma non pensavo ci avrebbero diviso così brutalmente.

Questo sì che è stato un brillante inizio!

In ogni modo, dopo aver ricevuto lenzuoni e coperte per farci il letto ci siamo diretti verso la camera 111. Sono entrato e mi sono presentato ai ragazzi che erano presenti nella stanza. “Hey how is going guys?! Nice to meet you, my name is Francesco. you guys?! What’s your name?!” e i due ragazzi “Hi, my name is Francesco..” “..and my name is Matteo. Nice to meet you!”. Evvai! Due Sardi, uno di 18 ed uno di 19 anni, nella mia stessa stanza. Non aspettavo niente di meglio che due italiani terroni per migliorare il mio inglese. I due ragazzi, dopo aver capito da dove venivo, hanno cominciato a parlare e a fare battute in Italiano, ma io, che non avevo la benchè minima intenziona di parlare Italiano, ho chiarito immediatamente la situazione spiegando di voler parlare solo inglese, primo perchè volevo migliorare il mio inglese e secondo perchè Felipi non avrebbe potuto capire niente.

In ogni modo, quella stessa sera l’ostello prevedeva un piccolo party, offrendo a tutti immangiabili lasagne surgelate e birra a volontà. Dopo aver capito che era infattibile cenare con le lasagne Americane, io, Felipe & Moon, siamo andati fuori a mangiarci una pizza. Priscila, che aveva guidato tutto il pomeriggio, era esausta, andando così a letto a riposarsi per il giorno seguente. Dopo aver mangiato una “Pizza alla Bolghognese(?!?)”, abbiamo deciso di tornare all’ostello e partecipare quindi al party. C’erano un sacco di persone e la musica non era niente male, ma dato in tempo di merda e la situazione insolita che mi aveva colto di sorpresa, siamo andati a letto dopo un paio di birre.

Il giorno seguente ci siamo svegliati alle 8.30, abbiamo fatto colazione ed in fine abbiamo deciso insieme l’itinearario da seguire. Il tempo, come previsto dal meteo era piovoso, quindi l’umore generale non era dei più allegri. In ogni modo, una della compagne di stanza di Priscila e Moon ha deciso di unirsi a noi per passare la giornata girando intorno a LA.

La prima meta è stata Hollywood. Abbiamo percorso tutta la “walk of stars”, ossia il lungo famoso marciapiede roconosciuto per le stelle di Hollywood impresse sulle mattonelle e abbiamo visitato lo spiazzo con impronte di scarpe, piedi e dediche di diversi attori famori. Dopo aver visitato Hollywood, grazie a Dio ha smesso di piovere e quindi, ci siamo diretti verso Little Tokyo con un po’ più di entusiasmo. Sinceramente pensavo fosse qualcosa di entusiasmante, ma in realtà è stata una profonda delusione, quindi, dopo dieci minuti, abbiamo deciso di passare alla prossima meta: China Town.

In China Town la parte più interessante è stata “China Town Plaza”, ossia un piazza piena di negozietti cinesi di ogni tipo. Era possibile comprare dalle spade vecchio stile ninja, ai coltellini stile mafia cinese 100%, alle statuette di buddah di diverse dimensioni, ai gibai (tipico vestito elegante femminile), ai “bong” della richezza e della fortuna. Verso 12.00 abbiamo deciso di cercare un ristorante non troppo costoso dove poter pranzare. Eravamo in China Town quindi perchè non approfittarne e mangiare cinese?! Quindi ci siamo incamminati verso il primo ristorante che mostrasse una “A” diffianco alla porta (ossia il grado di pulizia certificato dall’ispezione sanitaria) e siamo siamo entrati ordinando un tavolo per cinque persone. C’è chi ha mangiato spaghetti in brodo e c’è chi come me, ha mangiato porzioni interminabili di riso e carne. I cinesi non scherzano mica. Mi hanno servito un piatto di carne che poteva sfamare tranquillamente 10 americani di stazza pesante. Dopo aver finito di mangiare, abbiamo pagato il conto e quindi ci siamo diretti verso la macchina.

Dopo una mezz’oretta impiegata a capire che strada dovessimo prendere, ci siamo diretti verso “Beverly hills”. Abbiamo visitato il quartiere con le ville dei personaggi americani più famosi, dopodichè ci siamo diretti verso la piazza con i negozi più costosi del mondo. In questa piazza potevi trovare gioielli con incastonati migliaia di diamanti, vestiti costosissimi Italiani, opere d’arte moderna e orologi pubblicizzati dall’attore dell’ultimissimo 007. Ovviamente agenti della sicurezza distibuiti dappertutto che ti squadrava da cima a fondo. La cosa ridicolo di quella piazza e che la cosa più economica che ho visto è stato un paio di occhiali di Channel da 690$.

Dopo questa “scampagnata” in mezzo a nogozi chic e gente snob, siamo tornati alla realtà e ci siamo diretti verso il nostro povero e triste ostello “Banana bungalowus”. Una volta arrivati, ci siamo messi d’accordo per andare a mangiare fuori qualcosa di veloce. Dopo aver cenato in un ristorante Americano, ci siamo diretti verso l’ostello decidendo così di concludere la giornata andando a letto. Il giorno seguente ci siamo svegliati verso le 8 e dopo aver fatto colazione abbiamo fatto le valigie pronti per ritornare a casa. L’ultima giornata l’abbiamo dedicata alla costa. Quindi abbiamo visitato Santa Monica, Venice beach ed in fine Newport Beach. Venice Beach, la spiaggia riconosciuta per incontrare personaggi famosi, è stata magnifica. Appena sceso dalla macchina, sono passato di fronte ad uno degli attori della serie televisiva Dr. House (questo tappetto qui) ed ero talmente eccitato che sono corso verso Priscila, Filipe & Moon a spiegare affannosamente chi avevo visto. Appena realizzo di voler fare una foto, provo a cercarlo ma ovviamente era scomparso. Questo è tutto gente. Ecco il video mixato esclusivamente per voi! Fatemi sapere se vi piace..

Ed ecco le foto:

Alla prossima ragazzi!

Enjoy your Thanks giving!

Salve gente!!

Eh si, è da un bel po’ che non scrivo niente! Ragas, mi dispiace aggiornarvi così di rado, ma in questi giorni non ho trovato il tempo di far emergere la mia “vena narrativa”. In ogni modo ho un bel po’ di cose da raccontarvi, quindi don’t worry and be happy!!!

Comincerei dicendovi che è arrivata una nuova studentessa in casa Graves: Deborah‏. Sedicenne, brasiliana, taciturna ma piuttosto carina. E’ arrivata sabato pomeriggio ma non ho ancora avuto il tempo di inquadrarla come si deve. Per ora so solo che suona il piano, giocava a tennis (ora non più) ed è venuta qui con 2 sue amiche. Comunque, dovrà stare qui 3 mesi, tempo sufficiente per socializzare appena si ambienterà.

Ieri mattina mi sono svegliato con l’intenzione di andare a scuola, ma per colpa del tedesco ho perso il bus quindi mi è completamente scesa la voglia, dovendo aspettare 20 minuti per il secondo bus arrivando di conseguenza in ritardo. Quindi, siamo andati a prenderci un caffè in Starbucks, ed è qui che ho pensato bene ti riprovare a dare la teoria della macchina. Abbiamo chiesto ad un paio di persone i bus da prendere per arrivare in DMV dopodichè ci siamo avviati verso la centrale dei bus, treni e trolley Old Town.

Dopo quaranta minuti circa di bus, siamo arrivati in Heel Valley (zona di San Diego dove risiede la sede più vicina DMV rispetto casa nostra). A questo punto abbiamo dovuto camminare per 3 miglia lungo la freeway (probabilmente abbiamo sbagliato fermata) ed infine siamo finalmente arrivati.

Dopo 10 minuti di faccende burocratiche ho finalmente dato il test passando con 3 errori. Ora oltre che un documento che mi consente di guidare la macchina temporaneamente (foglio rosa), ho un bell’adesivo appiccicato sopra la patente italiana con scritto “Not Valid In California”. NOOOOOOOOOOOO!!! Sarà difficilissimo staccarlo. Stupidi americani.

Quindi ora, per avere la mia patente Californiana, devo dare la pratica della macchina e l’esame scritto e pratico del ciclomotore. In teoria potrei già prenotare la pratica per la macchina ma preferisco dare prima la teoria del ciclomotore dovendo ancora finire di leggermi il manuale. Mi ha già annoiato sta storia di dare di nuovo la patente. Spero quindi, di finire in un mese massimo.

Dopo il test in DMV siamo andati a fare colazione da Mac Donald’s (volendo assolutamente provare la colazione del pagliaccio) dopodichè ci siamo diretti verso Down Town a fare un giro. Sul bus diretto verso Down Town, abbiamo incontrato una signora settantenne che ne dimostrava massimo cinquanta, con un buffo ma nello stesso tempo elegante look. A ripensarci mi viene in mente lo stile di Mary Poppins, ambiguo e stravagante.

Comunque, questa signora di origini inglese, sapeva parlare discretamente italiano ed ogni volta che non capivo qualcosa in inglese era pronto a tradurmelo in Italiano. Mi ha spiegato che i suoi nonni erano di origine Italiana, per l’esaltezza Emilia Romagna ed è per questo che riusciva a parlarlo fluentemente. Abbiamo chiacchierato del più e del meno, dopodichè siamo arrivati in Down Town e mi ha dato il suo numero di telefono nel caso avessi bisogno in futuro d’aiuto.

Una signora dall’aspetto molto distinto, e dall’aria molto furba. Mi ha davvero colpito.

Dopo un paio di ore girovagando per i negozietti fighetti tanto ammirati dal Tedesco, siamo andati in biblioteca volendo studiare un po’ la teoria del manuale del ciclomotore. Non sò in Italia (ma penso che sia gratis .. o quasi), ma in America la tessera della biblioteca costa la bellezza di 30 dollari annuali.

Dopo un paio d’ore in biblioteca, siamo tornati a casa verso le cinque del pomeriggio, completamente esausti (girare tutto il giorno con il bus è un bel problema). Dopo cena mi sono gustato spudoratamente una delle nuove puntate del dr.House.

Comunque .. Qualcuno ha capito il significato del titolo di questo post? Sapete cosa significa Thanks Giving?

E’ una festa americana, non religiosa, quindi festeggiata felicemente da tutti il quarto Giovedì di Novembre, che solitamente consiste nell’avere il pranzo e/o cena a base ti tacchino con parenti e amici. E’ quello da noi tradotto, giorno del ringraziamento. Ho chiesto al mio professore l’origine di questa festa, ma da quel che ho capito non aveva le idee molto chiare. Comunque l’obiettivo è divertirsi e rilassarsi con la gente intorno a te.

Sono eccitato per questa festa prevalentemente per 2 motivi:

1) Domani e dopo domani, niente scuola, quindi 4 giorni di polleggio!!!

2) Domani festeggerò il Thanks Giving in Casa Graves con il pranzo (finito di cucinare dopo quattro giornate di lavoro in cucina) di mamma Judy. Dev’essere qualcosa da giù di testa..hehehehehe…

Direi che questo è tutto cari.

Ci sentiamo domani per gli aggiornamenti del “mega”, “super”, “infinito” pranzo di Thanks Giving in casa Graves.

P.S Sono arrivate in Italia le NUOVE puntate del Dr.House? No perchè qua ovviamente le stanno già trasmettendo, ma volendomele vedere anche in Italiano ho scaricato le prime tre da MIRC: sfortunatamente erano dei Fake (non riesco ad aprire l’archivio). Qualcuno mi può aiutare?!?!

Thanks!!

bye bye =)

Un po’ di queste 2 settimane..

Buona sera a tutti. Reggiani, mi raccontate qualcosa?! Cosa succede nella mia città natale?!

Scusate a tutti se in questi giorni non ho scritto niente, ma uno dei miei più grossi problemi è l’incostanza. Comunque ora provvederò ad aggiornarvi.

Il giorno della vigilia di Halloween è stato parecchio movimentato! Abbiamo mangiato la pizza più grossa e condita del mondo. Questa è venuta a costare la bellezza di 49.90$ e ci abbiamo abbondantemente mangiato tutti quanti. Dopo cena abbiamo intagliato le zucche per Halloween tutti insieme (ovviamente il lavoro migliore alla fine è stato il mio).

Due giorni dopo, io Tim & Aline siamo andati al “La Jolla” tutti insieme. Durante il tragitto in autobus una signora ci ha attaccato una pezza mostruosa ed è qui che ho scoperto che un sacco di persone qua in America, raccolgono e vendono lattine vuote per raccattarci una quarantina di euro al giorno. Devo assolutamente informarmi, perchè se così fosse, non ci penserei due volte ad entrare in questo proficuo business. Potessi lavorare regolarmente, non avrei bisogno di trovare un lavoro stile “homeless”, ma non potendo lavorare regolarmente (avendo un visto che mi permette di stare qui sono in veste di studente), sono obbligato a cercare questo tipo di lavori. Il mio desiderio più grosso sarebbe comprare una macchina usata per poi rivenderla ad un 5 – 10% in meno alla fine della vacanza, ma ho bisogno di dindi.

Dopo 2 orette di spiaggia mentre ci incamminavamo verso casa, abbiamo scoperto un Hooka shop dove Tim può entrare. Per chi non lo sapesse, l’Hooka Shop è un luogo dove si fuma il narguilet (Tim me la mena da quando siamo arrivati di voler fumare questo benedetto narguilet, quindi abbiamo trovato una cosa che possiamo fare insieme una di queste sere).

Queste sono alcune foto di questi 2 giorni:

Il giorno stesso delle elezioni, dopo scuola, sono andato a fumare il Narguilet con cinque ragazzi turchi (Harun, Murat, Orgun, Omer & Gul la moglie di Harun). Non l’avrei mai detto, anzi fino a un mesetto fà avrei detto il contrario, ma i turchi sono davvero simpatici ed amichevoli. Dopo aver fumato il narguilet Harun & Gul mi hanno invitato a cena a mangiare una pietanza turca: Riso e carne, verdura e una bevanda fatta con yogurt, sale e acqua (strana ma buona e dissetante). Dopo ci siamo stravaccati sul divano ad ascoltare gli esiti delle elezioni e delle propositions. Sono tornato a casa verso l’una.

Domani provvederò a scrivervi qualcosa riguardante la politica americana: non tanto ciò che riguarda l’elezione di Obama (argomento ampliamento trattato anche in Italia), ma parlerò delle “proposition” ossia le nuove leggi che sono state emanate a San Diego lo stesso giorno dell’elezione del presidente.

Qua si respira un’aria di felicità con il nuovo presidente. Tutti o quasi (non per quanto riguarda miei genitori americani) sono felici per la vittoria di Obama. Comunque per chi non lo sapesse Obama sarà ufficialmente presidente da metà gennaio del 2009.

Ok. That’s all. Scusate per il concentrato di notizie e soprattutto per l’inattività di un’interà settimana ma da adesso in poi mi impegnerò ad essere più costante (scusa Salati =) ).

Buona notte a tutti.

photos’s San Diego – first week

Hello everybody.. here, there are the photos of the first week..